Deducibilità fiscale delle spese per abiti da lavoro
La deducibilità degli abiti da lavoro: si possono scaricare le spese dell'abbigliamento da lavoro? Cosa serve? E quanto si può scaricare? Scopriamolo insieme. La deduzione fiscale delle spese per l'abbigliamento da lavoro non riguarda solo i lavori che necessitano di un particolare tipo di vestiario, come tute di alcuni operai che devono rispondere a particolari norme di sicurezza, ma si estendono anche ai titolari di partita Iva che hanno diritto alla deducibilità fiscale ma solo se conformi a determinate condizioni. Dunque: è o no possibile dedurre il costo dell'abbigliamento da lavoro? La risposta è varabile: i costi esposti dai contribuenti possono essere dedotti solo quando sia evidente il collegamento tra l'attività lavorativa svolta e l'abito o accessorio da lavoro corrispondente.
Abbigliamento da lavoro deducibile: quanto si può scaricare?
Proviamo ad essere più chiari: nel caso di abiti da lavoro come tute particolari, conformi a normative di sicurezza e disposte per legge, il dubbio si scioglie in maniera abbastanza intuitiva, questi abiti sono totalmente deducibili poiché si tratta di un'"imposizione" obbligata. Per quanto riguarda mestieri quali il medico o lavori dipendenti per i quali venga usata una divisa specifica, vige la stessa regola e quindi l'abbigliamento da lavoro sarà interamente deducibile. I contorni si fanno più labili se si pensa ad un tipo di abbigliamento da lavoro che venga usato anche al di fuori dell'orario lavorativo. È il caso di alcuni professionisti, come lavoratori autonomi o imprenditori, che possono ricorrere ad una formula rivisitata di deducibilità degli abiti da lavoro al 50%secondo gli articoli 54 e 64 del Tuir, testo unico delle imposte sui redditi. Ad oggi, essendo così variabili le dinamiche di lavoro e non essendoci un inquadramento prestabilito per fissare le regole dell'abbigliamento sul posto di lavoro, bisogna essere attenti ad inquadrare ogni situazione in modo specifico per evitare ripercussioni e multe salate da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Deducibilità spesa abiti da lavoro: alcune specificazioni
La questione ha quindi contorni labili e sfumati, sarà quindi utile riportare l'articolo ufficiale del Tuir secondo cui "Il principio base della deducibilità di un costo è quello dell'inerenza": per inerenza si intende quel principio atto a stabilire il rapporto tra il costo di determinati beni, concorrenti a formare il reddito di lavoro autonomo e l'attività d'impresa produttiva del reddito che viene tassato. Ricapitoliamo: il costo di una toga da parte di un avvocato o di un camice da parte di un medico rappresentano una spesa che è inerente alla propria attività e per questo è deducibile. La situazione sarà più difficile da decifrare nel caso di un dottore commercialista che acquisti un abito per fare bella figura su plausibili clienti. Malgrado siano molte le sentenze che hanno affermato che il costo si dice inerente quando serve a produrre ricavi, per questo, se un abito elegante può essere utile a rappresentanti e agenti di commercio per riuscire nella vendita, non c'è una corrispondenza diretta tra i costi sostenuti dal professionista e il singolo compenso recepito. Come si può evincere, la risposta alla domanda iniziale è tutt'altro che scontata e prima di procedere è bene informarsi accuratamente consultando dei professionisti.